2 marzo 2012

Un venerdì di festa!

Questa è una storia vera.

Siamo a K. Ecco Karim che va a scuola. Oggi è Venerdì. E' festa e vuole vestirsi da festa anche per andare a scuola. Così sceglie i vestiti migliori, quelli che papà gli ha portato dall'Italia, anche se sua madre continua a strillare: “ Non metterti i vestiti i belli, poi gli schimker (i bambini di strada. Gli orfani) ti prendono a botte e te li rompono.”.

Niente da fare. Karim se ne frega ed esce tutto orgoglioso e si sente bello come il Principe Mohamed. Quelli sono i vestiti che suo papà ha portato per lui. Anche se per gli altri bambini che abitano vicino a casa sua lui è un fortunato, un ricco. Va alla scuola dei ricchi, con i figli dei medici, nonostante sua madre sia un'infermiera e suo padre un autista di camion. Un autista in Italia però. E anche se in Italia, per gli italiani, guadagna bene ma non benissimo rispetto al lavoro che fa, per gli abitanti di K è ricco.

Durante il tragitto Karim cammina tranquillo, arrivato all'angolo della scuola controlla da dietro il muretto le postazioni dei schimkeri davanti al cancello della scuola: sono tutti al di là della strada perché ci sono troppi genitori davanti al cancello. Così 1..2..3... e giù di corsa fino al cancello passando in mezzo ai genitori. Anche oggi l'ha scampata!

Alla fine della giornata di scuola, sono le 17,00, si ripresenta il problema schimkeri. Karim camminando tra la porta e il cancello prova a calcolare lo stato della situazione... Tra i genitori facce familiari zero: OK; dei schimkeri c'è solo Ibrahim appoggiato alla vetrina del negozio di brioches: OK.


Ibrahim è il nome che Karim ha dato a un bambino schimker minuto e con gli occhi grandi neri neri neri che se sta sempre con un sacchetto di plastica tra le mani. Quel sacchetto per respirare. E' un gioco che ha inventato Ibrahim.

Mamma ha lasciato 3 dirham (0,30 euro) per la merenda. Karim non li ha spesi perché aveva il panino, sono giorni che li tiene da parte quei soldini per prendersi un croissant. Oggi il campo è libero e via in panificio. Entrando saluta anche Ibrahim. Karim sa già che poi dovrà dividere la brioches con Ibrahim. E' un'amicizia silenziosa la loro.

Entra e saluta quel pancione circondato da odori dolci del panettiere che gli porge un croissant più una in omaggio perchè son le ultime 2!

Che botta di c*** ha avuto! Oggi risparmia al panettiene la raccolta delle salviette che puntualmente per dispetto fa cadere. 30 dirham per una brioches sono sempre tanti. Mica se la può permettere ogni giorno. E che almeno lavori un po' sto panettiere mangione visto che gli frega 30 dirham e non abbassa mai il prezzo!!!!! Maledetto!!

Esce tutto contento e porge l'altro croissant a Ibrahim. Oggi è una giornata fortunata per entrambi.
Karim ha i vestiti ancora tutti interi e si mangia un croissant intero che aspettava da 3 settimane.
Ibrahim ha un cibo tutto intero, e non un pezzo di e neanche il nulla più totale come spesso gli capita. In più la Signora con il fazzoletto rosso gli ha lasciato 0,20 dirham. Giusti giusti per comprarsi la boccetta di colla, quella media questa volta. Non la piccola. Gli durerà una settimana intera. Una settimana senza sentir la fame.

Karim saluta Ibrahim e va a casa. E' tardi.
Ibrahim decide di andare a dormire. Con la pancia piena si dorme meglio. Punta una uno rossa. Sotto alle uno si è più riparati. La colla la comprerà domani e la metterà dentro al sacchetto. Farà di nuovo quel gioco: respirare dentro il sacchetto. Per non sentire la fame.
E' proprio Venerdì. Un vero venerdì di festa.

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