Sono una ribelle curda.

Giorni di ribellione pura, questi! Non mi va bene niente.
Né nel mio micro mondo, né in quello macro.
Nel micro: ho deciso di smettere di scendere a compromessi. Li faccio solo con le amiche e con i miei genitori. Con tutti gli altri il motto è: "io passo, o ti sposti, o ti investo.". Quindi, levati!!

Ho detto NO alle vacanze a Parigi. Ne ho le palle piene di mete comandate perché c'è Tizio, c'é Caio. Tanto non si viaggia gratis. Con quei soldi andiamo dove ci pare a noi. Non possiamo? Stiamo a casa. L'importante è stare insieme, dove stiamo bene. Entrambi. Io, in primis.

Ho testato la possibilità di un tour d'Italia. Ho visto più Europa, che Italia. Più città, che mare e relax. Ho bisogno di mare, di vestitini, di sale e di abbronzatura. Con il sofa/bed sharing farei davvero il tour d'Italia. Mi manca solo la Valle d'Aosta e il Trentino.
Ma si cercano ulteriori volontari anche in altre regioni. A Roma mi toccherà passare un mese. Idem per Milano.

Nel macro: la mafia la vediamo tutti. Però concedetemi uno sfogo nel mio stile...
Su Monti non perdo tempo. Un giorno gli svuoto il caveu alla Ocean's eleven e mi faccio tante belle risate.

Saviano, se fino a ieri poteva darci informazioni utili, oggi è ossessionato dalle sostanze stupefacenti: meglio che si faccia da parte, vada in Colombia e collabori da dentro. Gli forniranno protezione.

In un'altra vita voglio essere come Giarda: una rincoglionita che ruba. Facendo incazzare tutto il Parlamento, ovviamente. È una cosa che mi riesce bene anche in questa vita.

Aggiungo che, in caso di disperazione, non mi darò alla prostituzione. Troppa concorrenza.

Ci sono giorni in cui vorrei un Burqa. Non parlare al pubblico, e non far sentire la mia opinione non mi peserebbe: potrei piantare il muso, fare gestacci, vestirmi strascollata, girare senza intimo, guardar male la gente e insultare tutti. Nessuno se la prenderebbe con me. Non esisto.

Chi non ha mai voluto essere invisibile? Però, oggi, mi sento curda. Adesso vado in Piazza e litigo con il primo che passa. Ribellarsi nel mio micro non mi basta. Solo per oggi, dai.

Baci, baci, baci.